Ebbene si, il lavoratore che percepisce l’indennità
Aspi può trovare una nuova occupazione nell’ambito di un qualsiasi lavoro autonomo. Quest’ultimo, se produce un reddito non superiore a 4.800
euro annui, determina la conservazione dello stato di
disoccupazione e quindi il diritto a percepire l’indennità Aspi.
Vige però l’obbligo
da parte del lavoratore di informare l’Inps della cosa entro un mese
dall’inizio dell’attività dichiarando il
relativo reddito secondo il disposto dell’art. 2, comma 17, Legge 92/2012.
In caso di
svolgimento di attività lavorativa in forma autonoma, dalla quale derivi un
reddito inferiore al limite utile ai fini della conservazione dello stato di disoccupazione, il soggetto beneficiario deve
informare l'INPS entro un mese dall'inizio dell'attività, dichiarando il
reddito annuo che prevede di trarre da tale attività. Il predetto Istituto
provvede, qualora il reddito da lavoro autonomo sia inferiore al limite utile
ai fini della conservazione dello stato di disoccupazione, a ridurre il
pagamento dell'indennità di un importo pari all'80 % dei proventi preventivati, rapportati al tempo intercorrente
tra la data di inizio dell'attività e la data di fine dell'indennità o, se
antecedente, la fine dell'anno. La riduzione di cui al periodo precedente è conguagliata
d'ufficio al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi; nei
casi di esenzione dall'obbligo di presentazione della dichiarazione dei
redditi, e' richiesta al beneficiario un'apposita autodichiarazione concernente
i proventi ricavati dall'attività autonoma