La cartella di pagamento notificata da Equitalia contenente indicazioni errate circa i termini e le modalità per presentare il ricorso non è nulla. La Commissione Tributaria Regionale di
Palermo, con una recente sentenza (sent. n. 82/2013), ha precisato che non si
formano preclusioni o decadenze a carico del contribuente, il cui ricorso,
pertanto, potrà essere ricevuto anche oltre i termini di presentazione previsti
dalla legge.
Secondo il consolidato indirizzo giurisprudenziale, la totale mancanza o la errata indicazione nel
provvedimento impugnabile dei termini e/o
delle modalità di impugnazione dello stesso, impedisce
che si perfezionino, a carico del ricorrente, decadenze o preclusioni processuali correlate a quei termini
e/o a quelle modalità. Ciò, in pratica, vuol dire che anche nel caso in cui il
contribuente presenta ricorso oltre i termini previsti dalla legge, e ciò
avviene solo perché le indicazioni contenute nella cartella lo abbiano tratto
in errore, il ricorso deve essere ugualmente accettato; è quello che la legge
chiama “principio della tutela dell’affidamento”, applicabile anche
al contenzioso tributario.