E' stato da poco istituito un fondo di 20 milioni di euro per l’anno
2014 ed altrettanti per il 2015; potranno ricevere aiuti dal fondo i cd. “morosi
incolpevoli”, ossia coloro che, senza averne colpa, non riescono a far fronte
al pagamento del canone di locazione al proprietario di casa. (cf. Dl 102/2013 art. 6, comma 5.).
In altri termini, i morosi “incolpevoli”, ossia con difficoltà
economiche, potranno attingere dalle casse dello Stato i fondi necessari per pagare il padrone di
casa e non essere sfrattati.
Secondo le prime indiscrezioni, il
fondo verrà amministrato direttamente dai Comuni in base ad una graduatoria
degli inquilini, in seguito ad una divisione proporzionale tra le Regioni.
Chi sono i “morosi incolpevoli”?
Il concetto di “morosità incolpevole”
verrà definito da un decreto
ministeriale, che stabilirà anche criteri e priorità che i Comuni
dovranno rispettare. “Incolpevole” potrebbe essere, per
esempio, la morosità di chi abbia perso
il lavoro per causa estranea alla sua condotta; o sia divenuto invalido; o abbia contratto una grave malattia che gli impedisca di
svolgere qualsiasi attività. Ma il principio è certamente pericoloso: in
Italia, infatti, nell’interpretazione delle norme vige il criterio dell’analogia.
... la nuova legge contiene anche una disposizione in materia di
esecuzione forzata degli sfratti.
La questione diventa quasi
“drammatica” per i padroni di casa che vogliano tornare nel possesso delle
proprie abitazioni. Con la nuova legge, il Prefetto dovrà
adottare “misure per graduare l’intervento
della forza pubblica”. Insomma, non sarà più così facile ottenere l’intervento
della forza, come lo è oggi.
Si dovrà, allora, fare i conti con la
disponibilità di agenti; i Prefetti
dovranno organizzare questo servizio che finisce per introdurre, così, una graduazione nell’attività di
esecuzione forzata e, di fatto, un ulteriore elemento di proroga nell’esecuzione dello sfratto.
Claudio De Lucia