Si sente
molto spesso parlare di debito pubblico e di come esso rappresenti un vero e
proprio ostacolo alla crescita del “Bel Paese”. Esso rappresenta
sostanzialmente il debito contratto dallo Stato per mandare avanti la pubblica
amministrazione e far fronte agli impegni politici, assistenziali, internazionali.
Ma perché cresce
di anno in anno, nonostante le politiche di austerity degli ultimi governi?
Una
delle tante risposte deriva dalla politica, quella sprecona chiaramente, che
sperpera il danaro derivante dalle tasse spendendo più di quanto incassa e
generando nuovo debito pubblico. Tra le altre cause
che fanno lievitare esponenzialmente le uscite vi sono anche le evasioni fiscali,
che comportano una sostanziale diminuzione delle entrate.
Tuttavia se confrontiamo
quanto l’Italia spende per sanità, istruzione, giustizia, difesa, ecc. rispetto
a quanto spendono le altre nazioni a noi paragonabili, vediamo che l’Italia ha
delle spese del tutto in linea, ed anzi spesso leggermente inferiori, alle
altre nazioni.
Ma allora
qual è la principale ragione del costante aumento del debito?
Sono gli interessi che lo Stato paga sul debito
stesso. Come il cliente di una banca che, quando ottiene un prestito, deve
mensilmente restituire all’Istituto di credito una parte del capitale e gli
interessi, anche per lo Stato vale la stessa regola.
In questo caso, chi
presta i soldi allo Stato sono gli stessi cittadini e gli altri Paesi che
acquistano le nostre obbligazioni (titoli di Stato come, per esempio, i
Bot). Costoro vedono l’altro lato della medaglia: gli interessi – che per il
nostro Paese sono il male – per loro sono l’investimento.
Pertanto, una
parte degli interessi che lo Stato paga sul debito pubblico vanno in tasca a
cittadini che hanno risparmiato e che magari integrano i loro redditi per
mantenere un tenore di vita accettabile, ma la parte maggiore di queste risorse
se ne vanno all’estero (molti
Stati hanno acquistato il nostro debito). Questo è ciò che è successo negli
ultimi 20 anni.
Dunque, la causa
principale del debito pubblico sono gli interessi.
Se non vi fossero stati interessi (o almeno non così alti) il debito pubblico
oggi non esisterebbe.
Claudio De Lucia