Si era partiti con il Mattarellum, in voga
dal 1994 al 2001, per passare poi al Porcellum, utilizzato dal 2006
al 2013. Entrambi i sistemi elettorali sono stati utilizzati in tre differenti
tornate elettorali: il Mattarellum in occasione delle elezioni del 1994, 1996 e
2001; il Porcellum per le elezioni del 2006, 2008 e 2013.
Il nuovo sistema elettorale porta anch’esso un
nome originale: l’Italicum. Questa la denominazione alla quale dovremmo
iniziare ad abituarci dopo aver sentito e risentito negli ultimi anni la parola
‘Porcellum’ ripetuta all’infinito.
L’Italicum: nome scelto
dallo stesso Renzi , ha come base il modello elettorale spagnolo, con
rivisitazioni e correzioni. L’Italicum è un sistema proporzionale,
esattamente come il Porcellum: il calcolo finale dei seggi avviene su
base nazionale e non provinciale, come invece accade per il modello spagnolo
dal quale si è partiti. Ciò per evitare di tagliare i partiti più piccoli che,
con un calcolo su base provinciale, rischierebbero di essere tagliati fuori del tutto.
Soglie di sbarramento: per evitare che l’influenza dei partiti minori sia eccessiva
generando l’ingovernabilità, si è deciso di puntare su soglie di sbarramento
piuttosto alte. L'ingresso in Parlamento viene precluso a chi non supera un
minimo di voti. Per i partiti che si presentano al di fuori delle
coalizioni (come ha fatto M5s), c'è una soglia molto alta, l'8 %. Per
i partiti che si presentano in una coalizione, lo sbarramento è al 4,5%. Anche
le coalizioni dovranno superare una soglia del 12%. Sono
previsti meccanismi per garantire la presenza delle minoranze linguistiche. Nel Porcellum,
lo ricordiamo, la soglia da superare per l’ottenimento di seggi alla Camera era
del 4% dei voti nazionali per quello che riguarda i singoli
partiti, e del 10% per le coalizioni.
Premio di maggioranza e doppio turno: la nuova legge per la Camera, come il Porcellum, è un sistema proporzionale
con un premio di governabilità che assicura la maggioranza assoluta al partito
o alla coalizione vincente. Per ottenere il premio bisognerà aver superato la
soglia del 37% dei voti. Il premio è fissato al massimo al 15%, così da
permettere al vincitore di raggiungere ma non superare il tetto dei 340 seggi
(pari al 55%). Tornando all’Italicum, anche questo sistema
prevede un premio di maggioranza; se nessuno supera la soglia
del 37%, i primi due partiti o coalizioni si sfidano in un doppio turno per
l'assegnazione del premio. Il vincitore ottiene 327 seggi, i restanti 290 vanno
agli altri partiti (restano fuori dal conteggio i deputati eletti all'estero).
Ancora liste bloccate: altro aspetto da affrontare è quello relativo alle liste bloccate. Come per il Porcellum,
quello delle liste bloccate è stato per anni un refrain utilizzato
da chi lamentava la scarsa democrazia del sistema elettorale studiato da
Calderoli (il Porcellum per l’appunto); con le liste bloccate l’elettore
non può scegliere di sua spontanea volontà chi votare, ma deve orientare il
proprio voto senza la possibilità di indicare preferenze di nomi, basandosi su
una lista di nominati. Lista stilata dal partito, che dunque ha potere di
scelta su chi mandare in Parlamento.
Un sistema non proprio altamente democratico, dato che non consente di scegliere liberamente da chi farsi rappresentare, e che in questi anni di dibattito sulla legge elettorale era stato spesso indicato come primo cambiamento necessario per la futura legge. L’obiezione non sembra essere stata recepita e, probabilmente, l’Italicum poggerà anch’esso su liste bloccate. L'Italia sarà divisa in un massimo di 120 collegi plurinominali (coincidenti all'incirca con le province), in ciascuno dei quali vengono eletti da 3 a 6 deputati. Ciascun partito presenta brevi liste bloccate, senza possibilita' per gli elettori di esprimere preferenze.
Un sistema non proprio altamente democratico, dato che non consente di scegliere liberamente da chi farsi rappresentare, e che in questi anni di dibattito sulla legge elettorale era stato spesso indicato come primo cambiamento necessario per la futura legge. L’obiezione non sembra essere stata recepita e, probabilmente, l’Italicum poggerà anch’esso su liste bloccate. L'Italia sarà divisa in un massimo di 120 collegi plurinominali (coincidenti all'incirca con le province), in ciascuno dei quali vengono eletti da 3 a 6 deputati. Ciascun partito presenta brevi liste bloccate, senza possibilita' per gli elettori di esprimere preferenze.
È bene ricordare altresì che, lo scorso dicembre, la
Corte Costituzionale, al termine di una lunga Camera di consiglio, aveva
infatti bocciato il Porcellum su due punti sottoposti al
vaglio di costituzionalità: il premio di maggioranza e, per l’appunto, la
mancanza delle preferenza che non dava libertà di scelta ai
cittadini. Fattore, quest’ultimo, che evidentemente fa molto comodo alla
classe politica
Candidature in più collegi: sarà possibile per i singoli candidati, presentarsi in 8 collegi diversi.
Collegi disegnati dal governo: Il Governo è delegato a ridisegnare i collegi elettorali, entro 45 giorni, sulla base dei criteri indicati dalla legge.
Il Senato: la versione definitiva dell'Italicum
approvato dalla Camera non detta norme per il Senato, nella prospettiva di una
sua abrogazione. Questa soluzione è stata chiesta dalla minoranza del Pd e da
Ncd, per allontanare le elezioni anticipate. Se queste si dovessero
concretizzare, per il Senato si voterebbe con il "Consultellum", il
sistema risultante dalla sentenza della Corte costituzionale che ha abrogato il
Porcellum: un proporzionale puro con preferenza.
Fonte immagine: www.tg24.sky.it