Altro che riduzione
delle tasse: la legge di stabilità (Legge n. 147/2013, in vigore dal 1°
gennaio 2014) chiude con un saldo di 2,1 miliardi di tasse in più. In
altre parole, sono più le nuove tasse che quelle eliminate. Così il 2014
promette di essere un altro anno difficile dal punto di vista fiscale. Gli
aumenti di prelievo a carico di cittadini e imprese superano le riduzioni di
oltre 2 miliardi. Vediamole nel dettaglio.
Taglio delle detrazioni: innanzitutto è previsto,
entro il 31 gennaio (se non saranno adottati provvedimenti per assicurare
ulteriori maggiore entrate per 482 milioni di euro, cosa al momento assai
difficile) il taglio delle detrazioni fiscali “generiche”: in pratica,
la detrazione standard del 19% sarà ridotta al 18% già per il 2013 e al 17% a
decorrere dal 2014.
Aumenta l’imposta di
bollo sui prodotti finanziari: maggiori tasse anche per
i titolari di un conto corrente bancario o postale. A partire dal primo gennaio
dal 2014 sale, dall’1,5 per mille al 2 per mille, l’imposta di bollo sulle
“comunicazioni periodiche alla clientela relative a prodotti finanziari” fatte
dalle banche, depositi bancari e postali: si tratta degli estratti conto inviati
periodicamente ai risparmiatori; è stata però cancellata la soglia minima di
34,20 euro e aumentata (per i soggetti diversi dalle persone fisiche) la misura
massima 4.500 a 14.000 euro. L’imposta non è dovuta per le comunicazioni
ricevute ed emesse dai fondi pensione e dai fondi sanitari
Aumenta l’Ivafe: cresce, poi, l’Ivafe
(l’imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero) dall’1,5
per mille al 2 per mille).
Benzina: scattano anche gli
aumenti (per gli anni 2017 e 2018) delle accise sulla benzina, con e senza
piombo e sul gasolio carburante.
Tassa su avvocati,
notai e magistrati: è previsto un contributo
di 50 euro per la partecipazione all’esame di abilitazione alla professione di
avvocato, è stata approvata anche una tassa di 75 euro per gli avvocati che
vogliono iscriversi all’albo dei cassazionisti.
Agevolazioni: sale la detrazione per i
redditi da lavoro dipendente. Con effetti senza dubbio positivi anche se tutti
da pesare in concreto. A conti fatti, la situazione migliora per i lavoratori.
Rispetto al 2012, “quest’anno per una famiglia bireddito con un figlio a carico
il peso delle tasse diminuisce di 178 euro. Ma se il confronto viene realizzato
tra il 2014 e il 2011, anno in cui non era ancora applicata l’Imu, c’è un
aggravio di 339 euro”.
TASI: la nuova Tassa copre
l’Imu sulle abitazioni principali. La Tasi (Tassa sui servizi indivisibili)
potrà essere applicata anche sulle abitazioni principali (stessa base
imponibile dell’Imu e l’aliquota sarà decisa dai Comuni). In ogni caso, la
somma delle aliquote Imu e Tasi non potrà superare il tetto massimo dell’1,06%
(altri immobili) e 0,6% (abitazioni principali, ma per il 2014 non potrà
superare lo 0,25%).
TARI: si tratta della nuova
tassa sui rifiuti che cancella la Tares. La Tari assomiglia molto alla Tarsu e
dovrà in ogni caso coprire integralmente il costo di investimento ed esercizio
del servizio di raccolta dei rifiuti (7 miliardi nel 2012), con agevolazioni
simili a quelle già esistenti. L’importo è quindi a discrezione dei Comuni.
Meno crediti d’imposta
per le imprese: i contribuenti che utilizzano in compensazione i
crediti relativi a Irpef, Ires, Irap e imposte sostitutive per importi sopra i
15mila euro annui devono chiedere un visto di conformità. Da questa stretta il
fisco incasserà almeno 460 milioni nel 2013, 2014 e 2015. Altri 301 nel 2014
sono attesi dalla riduzione all’85% di crediti e agevolazioni specifiche.
WEB TAX: si potrà acquistare
pubblicità online solo da soggetti titolari di partita IVA italiana (al momento
Google e altri big come Facebook) hanno partita IVA straniera (Google ha sede
in Irlanda). Ciò potrebbe comportare una diminuzione dei ricavi per chi vive
con Google Adsense.
IRAP: viene soppresso dal 2015
il fondo da usare per escludere dall’Irap i contribuenti minori, la cui
dotazione è stata utilizzata nel corso del 2013 da parte di diversi interventi
legislativi.
Irpef su case sfitte: viene penalizzato chi
non riesce ad affittare la casa. È stata infatti reintrodotta l’Irpef sulle
seconde case, che era stata assorbita dall’Imu per il 2013. Dall’anno prossimo,
scatterà l’Irpef maggiorata di un terzo (ma solo sul 50% della base
imponibile) per gli immobili presenti sul territorio comunale in cui il
proprietario ha la residenza. Sono quindi escluse le seconde case usate per
vacanza in altro Comune.
Acquisto di immobili: cambiano totalmente le
imposte di registro, ipotecarie e catastali sulle compravendite immobiliari dal
1° gennaio 2014.
Che futuro ci attende?