Lo spaccio di droga è sempre punito dalla nostra legge come reato.
Contrariamente, il semplice possesso non sempre è fonte di un processo penale.
Difatti, nel caso in cui tale detenzione rientri in una determinata soglia,
scattano solo alcune sanzioni amministrative. È proprio nei limiti di tale
soglia che la legge identifica la detenzione di stupefacenti come possesso per
uso personale.
Vediamo nel dettaglio i quantitativi massimi riferibili ad uso
personale (che non fanno scattare quindi il procedimento penale):
- 750 mg per la cocaina (5 singoli dosi medie)
- 1.000 mg per l’hashish o la marijuana (40 singole dosi medie)
Ciò significa che se si
detiene una quantità di sostanza uguale o inferiore a quella indicata, verranno
applicate solamente le sanzioni amministrative; se invece si è in
possesso di una quantità superiore scatteranno le sanzioni penali.
Nel primo caso possono
essere applicate dal Prefetto le sanzioni amministrative che consistono
nella sospensione o nel divieto di conseguire alcuni documenti quali la patente
di guida, il passaporto, il permesso di soggiorno e il porto
d’armi e, in alcuni casi, anche nella sottoposizione a un programma
terapeutico-riabilitativo.
Al contrario quando
tale detenzione è punita come reato – essendosi superato il limite
dell’uso personale – vengono applicate dal Tribunale con un processo penale
le relative sanzioni penali che consistono nella reclusione da un minimo
di 6 ad un massimo di 20 anni e nella multa da un minimo di 26.000 € ad
un massimo di 260.000 €.
Ad ogni modo, se il
quantitativo è minimo, la pena può diminuire fino a 1 anno di
reclusione e 3.000 € di multa; se invece è ingente, la pena può
aumentare anche fino a 30 anni di reclusione.
Come già anticipato in
apertura, la cessione di tali sostanze ad altri soggetti nonché la
detenzione di stupefacenti finalizzata alla cessione ad altre persone
sono condotte considerate sempre reato, anche se si è in possesso di una
minima quantità per uso personale.
Claudio De Lucia