L’ultima legge di stabilità approvata, l’altro ieri
notte, dal governo Letta segue la tradizione dei suoi predecessori e lo fa
anche in modo egregio.
Differenti misure che andranno a pregiudicare le famiglie
– in alcuni casi in misura estremamente gravosa – e, a fronte di ciò, compare
un enorme vantaggio per istituti di credito e assicurazioni. Vediamo i dettagli:
Meno ai cittadini
Prevista una netta riduzione delle detrazioni Irpef
che oggi i contribuenti utilizzano al 19 %. Tra queste rientrano voci più che
note e ampiamente utilizzate come le spese mediche, quelle per scuola e università, quelle
per i portatori di handicap, gli interessi per i mutui prima casa,
quelli per il recupero edilizio o per la costruzione dell’abitazione
principale, le polizze vita o le spese per l’istruzione. Per garantire un
ulteriore beneficio all’erario, ai danni dei cittadini, questa misura avrà
effetto retroattivo (la legge di stabilità entra in vigore nel 2014 e
l’impatto del taglio agli sconti al contrario varrà per l’anno d’imposta 2013
in virtù dell’ennesima deroga allo Statuto del contribuente).
Pagheremo di più sui
conti correnti: per tutti gli estratti conto, infatti, il bollo sale al 2 per
mille. Il
Governo, come abbiamo già visto ieri, ha applicato un aumento della tassazione
su tutti i correntisti, piccoli o grandi. Sale infatti l’imposta di bollo (dall’1,5
al 2 per mille) sulle comunicazioni periodiche fatte dall’Istituto di credito
alla clientela: si tratta degli estratti conto inviati periodicamente ai
risparmiatori. Sono compresi anche i depositi bancari e postali (i cosiddetti
conti deposito).
Non si tratta di un enorme prelievo, ma nessuno vi si
potrà sottrarre, grandi o piccoli risparmiatori che siano.
Non solo. Forse il taglio maggiore andrà a colpire una
gran fetta dei beneficiari dell’indennità di accompagnamento, ossia
tutti coloro che sono portatori di una malattia invalidante. Per essi, infatti,
non verrà più erogato – e se già accordato, verrà tolto – il cosiddetto assegno
di accompagnamento qualora l’ultra 65enne superi la soglia di reddito di 60
mila euro (se single) o di 80 mila euro (se coniugato).
Tra le tasse occulte arrivano anche i 16 euro di
imposta forfettaria dovuti per le istanze che si chiedono o si trasmettono alle
amministrazioni pubbliche come Asl e Comuni.
In ultimo, per il pubblico impiego arriva un
nuovo blocco al rinnovo dei contratti collettivi fino a tutto il 2014, con in
più la novità che l’indennità di vacanza contrattuale per il biennio 2013-2014
andrà perduta.
Viene poi vincolato il pagamento degli straordinari
al solo personale presente in amministrazione.
… per dare alle banche e alle assicurazioni
Torna per le banche, assicurazioni e altri
intermediari finanziari la deducibilità in cinque anni di svalutazioni e
perdite su crediti verso la clientela, ossia tutte le volte che un correntista
o un mutuatario non paghi all’istituto di credito le somme che gli deve.
La legge di stabilità cancella l’attuale meccanismo
che spalmava l’operazione in 18 anni per le quote iscritte in bilancio, almeno
per la parte eccedente lo 0,30% (deducibile invece in ciascun esercizio). Una
norma che era stata introdotta nel 2008 con il “decreto sviluppo” del Governo
Berlusconi.
Ora invece queste poste diventano deducibili in quote
costanti dall’esercizio in corso in cui sono iscritti in bilancio e nei quattro
successivi.
Il tutto, evidentemente, con maggiori vantaggi per
banche e assicurazioni: questi ultimi soggetti, infatti, a fronte di un credito
non esigibile, subiscono immediatamente la perdita in bilancio. Le perdite sui
crediti realizzate mediante cessione a titolo oneroso sono invece integralmente
deducibili nell’anno di contabilizzazione.
Claudio De Lucia