L’automobilista non avrà più l’obbligo di esporre il contrassegno dell’assicurazione RC auto. Le forze dell’ordine che vorranno fare i controlli al momento dello Stop dell’auto dovranno utilizzare una banca dati centralizzata già esistente, ma che sarà aggiornata finalmente in tempo reale. Tale sistema servirà a contrastare il facile gioco di chi falsifica i contrassegni.
Già dalla lettura delle targhe alcuni innovativi apparecchi (di cui, in queste settimane, saranno presentati alla stampa alcuni modelli) riusciranno a verificare se i veicoli in circolazione sono in regola con l’assicurazione obbligatoria.
Sembrano scenari avveniristici e, invece, erano già stati disegnati un anno fa con il decreto liberalizzazioni e ora finalmente attuati con la normativa di attuazione. È stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del ministero dello Sviluppo economico destinato ad entrare in vigore il 18 ottobre prossimo. Ma perché queste novità siano operative bisognerà attendere ottobre 2015.
Durante questo periodo intermedio dovranno essere rispettate le seguenti scadenze:
- 30 giorni perché la Motorizzazione renda operativa la struttura informatica del database;
- 60 giorni per immettere le informazioni già presenti nella banca dati dell’Ania (l’associazione delle compagnie) nel database delle forze dell’ordine;
- un anno per avviare le connessioni informatiche con cittadini e compagnie;
- 18 mesi per predisporre il database a collegarsi in tempo reale con le apparecchiature per i controlli automatici che dovrebbero essere utilizzate dalle forze dell’ordine.
In sostanza, ora il decreto dà alle compagnie di assicurazione la responsabilità di aggiornare in tempo reale la situazione di ciascuna polizza Rc auto, dalla sua accensione fino alla scadenza. Compito non facile: le reti delle compagnie sono piuttosto ramificate, perché le agenzie presenti nei principali centri operano sul territorio anche attraverso subagenzie che operano nei piccoli centri.
La delicata responsabilità delle assicurazioni
Le compagnie saranno sempre responsabili della “veridicità, tempestività e validità” delle informazioni presenti in banca dati. Per cui è immaginabile che, se l’automobilista verrà fermato perché nel database egli risulta sprovvisto di assicurazione, ma ciò è solo causa del mancato aggiornamento dei terminali da parte dell’assicurazione, quest’ultima dovrà risarcire il danno per l’eventuale fermo della polizia.
Le assicurazioni potranno affidare l’aggiornamento del database anche agli agenti cui conferiscono il mandato di rappresentanza sul territorio (l’agenzia ove materialmente l’assicurato paga il bollettino).
Le informazioni sulla copertura Rc auto dei singoli veicoli saranno consultabili gratuitamente online da parte di chiunque ne abbia interesse.
fonte: leggepertutti