mercoledì 29 gennaio 2014

Mi sono recato dal carrozziere per cambiare lo sportello incidentato della mia auto nuova e mi sono accorto che è stato sostituito con un ricambio “non originale”. Cosa posso fare?

L’autocarrozzeria che sostituisce la portiera di un’automobile con uno sportello non originale, o appartenente a un’altra vettura, è tenuta a risarcire l’automobilista per il danno arrecato.

Una recente sentenza della Cassazione (sent. n. 1179/2014)  ha condannato il comportamento scorretto di un carrozziere, colpevole di aver affibbiato al cliente uno sportello taroccato, appartenente ad un modello di veicolo precedente.

È necessario prestare molta attenzione, dunque, a non dare per scontato l’operato del carrozziere cui ci si rivolge: è necessario essere scrupolosi e attenti ad ogni minimo dettaglio. In primo luogo, è preferibile rivolgersi ad autocarrozzerie autorizzate o comunque convenzionate con il modello di auto posseduto. È buona regola, inoltre, chiedere l’esibizione della fattura o dell’ordine di acquisto del prodotto originale effettuato dal titolare. Sarebbe poi opportuno pretendere sempre un preventivo di spesa, dettagliato in ogni sua voce, datato e sottoscritto dal carrozziere.

Nella fattispecie, i Giudici hanno sottolineato che l’autocarrozzeria non aveva ricevuto l’autorizzazione del proprietario ad utilizzare un pezzo non originale. Inoltre, è evidente come lo stesso automobilista non avrebbe mai potuto essere d’accordo con una simile operazione, e ciò per una serie di pratiche ragioni, tra cui il fatto che si trattava di un’autovettura acquistata da pochi mesi, nonché per ulteriori ragioni, quali: a) la mancanza di interesse dell’automobilista ad una sostituzione sconveniente, anche perché il costo era totalmente a carico dell’assicurazione; b) la non urgenza dell’intervento, in quanto il proprietario possedeva altri veicoli per sostituire quello incidentato; c) la richiesta immediata di spiegazioni all’officina dopo aver scoperto che la portiera, chiaramente non originale poiché prelevata da uno stesso modello di auto ormai fuori produzione, era stato adattato alla propria. 

I Giudici, pertanto, hanno ritenuto pienamente legittima la richiesta di risarcimento dell’automobilista, avendo questi dimostrato che vi era un contratto di riparazione del mezzo e che la condotta dell’autocarrozzeria era contraria al principio di buona fede.