venerdì 14 febbraio 2014

Sono scivolata sul pavimento bagnato di un supermercato e mi sono fratturata un braccio. Ho diritto ad essere risarcita?


Anche un pavimento bagnato, pur apparendo come una situazione formalmente innocua, può dare luogo a una richiesta di risarcimento e al conseguente obbligo di liquidare il danno patito dall’infortunato; dunque, non è necessaria una intrinseca pericolosità della cosa per dar luogo a una responsabilità e quindi ad una richiesta di risarcimento.

Al riguardo, peculiare risulta essere una recente sentenza della Corte d’appello di Firenze (sent. n. 851 del 25.05.2010); il dubbio è se una situazione apparentemente non pericolosa e, per certi versi, anche visibile possa giustificare una richiesta di risarcimento. Secondo l’opinione dei giudici toscani la risposta è affermativa. In questi casi, il custode del bene (ossia il proprietario del locale o del punto su cui si trova l’insidia) è responsabile per le cose in custodia (art. 2051 c. civ.) anche se la causa del danno (come può essere appunto una macchia d’acqua) non presenti, in sé, una intrinseca pericolosità.

Quindi, tutte le cose possono essere causa di danno, quale che sia la loro struttura o qualità, siano esse immobili o in movimento. Anche una foglia d’insalata o la buccia di un frutto, pur non avendo un’autonoma pericolosità, può essere idonea a produrre una lesione, quando la sua presenza diventa una insidia o un trabocchetto per il passante. Dunque, è legittima la richiesta di un indennizzo per chi sia caduto al suolo procurandosi una ferita o una rottura di qualche arto.