giovedì 6 febbraio 2014

Cassazione: “Se lei rifiuta di fare sesso, il marito può andare via di casa con l’amante”. Legislazione all’ “ITALIANA”

Roba da non credere. “Legislazione all’italiana” direbbero all’estero. Sembra una barzelletta giurisprudenziale d’altri tempi, ma non lo è affatto; è una recente sentenza della Corte di Cassazione.

Il marito abbandona il tetto coniugale per andare a vivere con un'altra compagna. Il motivo? Lei stava facendo un vero e proprio “sciopero del sesso”. La Corte si schiera dalla parte dell'uomo. Quest'ultima, infatti, ha negato l'addebito della separazione al marito che aveva chiesto la separazione dalla moglie con la quale dal 2000, anno in cui era nato il figlio, non aveva più avuto rapporti sessuali

L'uomo, non sopportando più di andare in bianco con la moglie, se ne è andato di casa armi e bagagli, andando a convivere con una nuova compagna. Da qui la richiesta della moglie di addebitare la colpa della separazione al marito che aveva abbandonato il tetto coniugale. 

La Suprema Corte ha bocciato la richiesta della donna, dando il dovuto peso alla "violazione dei doveri coniugali" da parte della moglie".

Il no all’addebito della separazione al marito era stato già espresso in secondo grado.

In definitiva, piazza Cavour respingendo il ricorso della donna, ha aggiunto che non sono stati introdotti "elementi di prova che possano escludere la preesistenza di una situazione di esaurimento della comunità morale e affettiva fra i coniugi cui attribuire la intollerabilità della prosecuzione della convivenza". E' stata bocciata anche la richiesta della donna di risarcimento dei danni.