martedì 13 maggio 2014

Lo sai che … puoi ottenere il risarcimento del danno se nel luogo di lavoro sei continuamente esposto al fumo passivo?

Ebbene si,
il dipendente che abbia contratto nel luogo di lavoro una malattia connessa al fumo passivo, ha diritto ad ottenere il risarcimento del danno. Il datore di lavoro dovrebbe infatti evitare che i suoi dipendenti siano esposti al fumo passivo nell’ambiente di lavoro in quanto esso, com’è noto, potrebbe essere causa di gravi patologie.

Quali sono le condizioni necessarie per ottenere il risarcimento dei danni? 
  •  una patologia del dipendente esposto al fumo passivo durante l’orario di lavoro provata tramite certificati medici
  • il nesso causale tra la patologia e l’esposizione al fumo passivo, anch’esso accertato tramite certificazione medica; 
  • l’inadempimento dell’obbligo di protezione da parte del datore di lavoro, che secondo quanto affermato dall’art. 2087 c.civ. deve adottare tutte le misure necessarie a tutelare l’integrità fisica dei lavoratori.
Il datore di lavoro è esente da responsabilità solo se dimostra di aver fatto il possibile per garantire un ambiente salubre e tutelare la salute dei dipendenti. Dunque, il dipendente ha diritto al risarcimento qualora, proprio per aver svolto le mansioni in un ambiente saturo di fumo, abbia contratto una patologia.

Una sentenza della Corte di Cassazione (sent. n. 24404/2006) ha sancito, inoltre, che il dipendente è anche legittimato ad assentarsi dal lavoro per evitare che l’esposizione aggravi la malattia stessa, sempre che egli abbia fatto presente il problema al datore e questi non abbia provveduto. In tali casi l’assenza è giustificata e non può costituire motivo di sanzione disciplinare.

Fonte immagine: www.nanopress.it