mercoledì 5 marzo 2014

Un mio dipendente è beneficiario della Legge 104 ed utilizza il relativo permesso per andare in vacanza anziché assistere il familiare malato. Posso licenziarlo? Come posso provare il suo irresponsabile comportamento?

Caro lettore, è possibile licenziare coloro che utilizzano il permesso della “104” per recarsi in vacanza invece che dal familiare malato e bisognoso di assistenza. Secondo una recente sentenza della Corte di Cassazione (sent. n. 4984 del 4.03.2014) il datore di lavoro non solo può licenziare, ma potrebbe anche mettere alle calcagna del dipendente irresponsabile un investigatore privato per spiare se realmente state usufruendo del permesso nel modo legittimo o meno.

Tale controllo occulto, per quanto possa sembrare inopportuno, non si considera – sempre secondo la Corte – una violazione della privacy. Senza contare che, in giudizio, il datore potrebbe sempre avvalersi delle dichiarazioni di eventuali testimoni che confermino di aver visto il dipendente in determinati luoghi o circostanze diverse dall’assistenza del familiare invalido.

Ma non esiste il divieto, per il datore, di spiare i dipendenti?
Si, a prevederlo è lo Statuto dei Lavoratori; ma questo divieto riguarda solo i luoghi di lavoro e solo quando è rivolto a vigilare sull’attività lavorativa vera e propria. Al contrario, l’utilizzo del detective può avvenire fuori dall’unità produttiva se ha come scopo quello della tutela del patrimonio aziendale: ossia verificare se il dipendente sta adempiendo o meno alle obbligazioni del contratto di lavoro. Ebbene, il controllo finalizzato all’accertamento dell’utilizzo improprio dei permessi della legge “104” (del 1992) non riguarda l’adempimento della prestazione lavorativa in sé, poiché viene effettuato al di fuori dell’orario di lavoro e in fase di sospensione dell’obbligazione principale lavorativa. Per cui avvalersi di “detective-spia” è pienamente legittimo.

Fonte immagine: www.investireoggi.it