giovedì 20 marzo 2014

Ho scoperto che mio marito intrattiene relazioni extraconiugali via chat su Facebook e su Whatsapp. La relazione di un coniuge con estranei rende addebitabile la separazione?

Il mondo oramai si muove in rete. Internet ha comportato una vera e propria rivoluzione a livello globale ed ha cambiato il modo di comunicare. La proliferazione di nuove forme di comunicazione ha creato sì vantaggi alla collettività, ma anche numerosissime problematiche, finanche di natura matrimoniale.

È lecito dunque chiedersi fin dove una relazione coltivata solo virtualmente possa essere considerata, per la legge, un vero e proprio tradimento se consumata in costanza di matrimonio. E dunque, nel caso in cui il coniuge viene scoperto a chattare su internet gli si può imputare la responsabilità della separazione?

Una sentenza della Corte di Cassazione (sent. n. 8929 del 12.04.2013), in merito, ha sancito che, in tema di addebito della separazione, la relazione di un coniuge con estranei rende addebitabile la separazione a quest’ultimo, non solo quando si sostanzi in un adulterio vero e proprio (dai connotati “fisici”), ma anche quando, in considerazione degli aspetti esteriori con cui è coltivata e dell’ambiente in cui i coniugi vivono, dia luogo a plausibili sospetti di infedeltà e comporti offesa alla dignità e all’onore dell’altro coniuge.

Insomma, non è necessario il rapporto carnale per potersi parlare di violazione dell’obbligo della fedeltà, ma è sufficiente anche che il comportamento del coniuge sia inequivocabilmente tale da far sorgere dei seri dubbi di infedeltà.

Al contrario, la stessa Cassazione, sostiene che non fa scattare la responsabilità un semplice scambio interpersonale, extraconiugale, platonico, anche se si concretizza in contatti telefonici o via internet, purché non sia connotato da reciproco coinvolgimento sentimentale. Esso, infatti, non può considerarsi il frutto di una relazione sentimentale adulterina o, comunque, tale da suscitare plausibili sospetti di infedeltà coniugale. Pertanto, se non vi è coinvolgimento sentimentale non c’è adulterio.

Fonte immagine: www.gazzenda.gazzetta.it