È
noto a tutti che il
semaforo o più correttamente, lanterna semaforica, è un segnale luminoso utilizzato per
regolamentare la circolazione dei veicoli, nei pressi degli
incroci, attraversamenti pedonali o in qualsiasi altra situazione in cui sia
necessario regolamentare flussi di traffico potenzialmente in conflitto tra di
loro. Ogni automobilista sa come ci si deve comportare in presenza di un semaforo
rotto / spento, ma nel caso in cui si verifichi un sinistro stradale di chi è
la colpa?
A semaforo spento
ogni automobilista deve rallentare
e, prestando attenzione alla segnaletica verticale presente, dare la precedenza a destra.
Rallentare e porre molta attenzione in queste situazioni, non solo riduce la
probabilità che si verifichi un sinistro ma non vi porterà via tanto tempo per
determinare l’attribuzione di colpa.
Una recente sentenza della Cassazione
(n.18916 dell’8 agosto) ha ritenuto il Comune
responsabile esclusivo di un incidente stradale avvenuto, tra
due vetture, a semaforo
guasto. Il fatto, accaduto a L’Aquila nel 2002, vide
coinvolta una vettura che, nell’attraversare l’incrocio a semaforo verde, si
scontrò con un’altra auto proveniente dal lato opposto dove il semaforo, guasto
da qualche giorno, era spento. Gli automobilisti coinvolti nel sinistro
dovranno essere risarciti dall’amministrazione perché colpevole di aver creato
un’insidia non riparando tempestivamente il dispositivo. Una storia arrivata
alla conclusione, ma che ha richiesto l’intervento della Suprema corte.
Infatti
rigettando la sentenza di secondo grado del Tribunale, che avevo riconosciuto
al ricorrente solo un terzo del danno complessivo e quindi dividendo la
responsabilità tra i due automobilisti e l’amministrazione, la Cassazione ha
messo nero su bianco la piena responsabilità dei Comuni nei confronti della
manutenzione della segnaletica luminosa.
In ogni caso, in presenza di semaforo
spento o rotto, meglio procedere con cautela.
Claudio De Lucia