È cominciato nell'aula della Camera l'esame con votazioni del disegno di legge,
approvato dal Senato, (C. 1417-A)
di conversione in legge, con modificazioni, del Dl 1° luglio 2013 n. 78, recante
disposizioni urgenti in materia di esecuzione della pena. Lo scorso 1° agosto la
commissione Giustizia della Camera aveva approvato il disegno di legge di
conversione con alcune modifiche rispetto al testo licenziato da Palazzo Madama.
Il testo - sui cu insistono diversi emendamenti, in massima parte della
Lega - dovrebbe essere licenziato entro oggi.
"In commissione il disegno
è passato grazie ad un accordo dei gruppi di maggioranza che ha consentito di
introdurre importanti modifiche che ne aumentano l'efficacia e riportano il
provvedimento allo spirito originario" secondo il sottosegretario alla Giustizia
Giuseppe Berretta che ha seguito il provvedimento in commissione per il Governo.
"In particolare - ricorda Berretta - viene mantenuto il limite massimo
della pena a 5 anni per il ricorso alla custodia cautelare con l'esclusione del
delitto di finanziamento illecito dei partiti - continua Berretta - e
contemporaneamente è stata innalzata a 5 anni la pena prevista per il reato di
stalking, in modo che lo stesso rientri tra quelli per i quali è applicabile la
custodia cautelare in carcere".
"Con questa modifica - aggiunge il
sottosegretario - è stata fatta salva l'efficacia del decreto per limitare il
sovraffollamento delle carceri e si è risposto allo stesso tempo all’esigenza di
tutela delle vittime di un reato particolarmente odioso come la persecuzione".
Tra gli altri interventi di modifica in commissione Giustizia figura
anche il ripristino del testo originale del decreto nelle parte in cui eliminava
i divieti introdotti dalla legge cosiddetta ex Cirielli sull'applicabilità di
alcuni benefici per i recidivi.
"Siamo soddisfatti del lavoro fatto, le
misure approvate sono un primo decisivo passo per avere carceri meno piene" -
sottolinea Berretta - dai dati di cui dispone il ministero di Giustizia sugli
ingressi dalla libertà negli istituti penitenziari risulta infatti che solo nel
primo mese di applicazione del decreto circa 300 persone non sono entrate in
carcere. Trovano così conferma le stime ministeriali che avevano previsto un
impatto immediato e significativo del decreto sul sovraffollamento
penitenziario" conclude il sottosegretario alla Giustizia.
Fonte: Diritto24
Claudio De Lucia