Il blog di Claudio De Lucia

INFORMAZIONE SINTETICA ED ESSENZIALE SUL MONDO DELLE LEGGI E DELLA GIURISPRUDENZA

IL SIGINIFICATO DEI TERMINI LEGALI PIU' USATI IN TELEVISIONE E SULLA STAMPA

COME DIFENDERSI DAI PICCOLI SOPRUSI QUOTIDIANI

COME AGIRE EFFICACEMENTE NEI CONFRONTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E DELLE GRANDI IMPRESE

QUALI SONO I DIRITTI DEI CITTADINI, QUALI LE PIU' RECENTI SENTENZE DELLA CASSAZIONE E COME AGISCONO SULLA VITA DI TUTTI I GIORNI

venerdì 30 agosto 2013

Semaforo rotto? In caso di incidente, paga il Comune

È noto a tutti che il semaforo o più correttamente, lanterna semaforica, è un segnale luminoso utilizzato per regolamentare la circolazione dei veicoli, nei pressi degli incroci, attraversamenti pedonali o in qualsiasi altra situazione in cui sia necessario regolamentare flussi di traffico potenzialmente in conflitto tra di loro. Ogni automobilista sa come ci si deve comportare in presenza di un semaforo rotto / spento, ma nel caso in cui si verifichi un sinistro stradale di chi è la colpa?

 

A semaforo spento ogni automobilista deve rallentare e, prestando attenzione alla segnaletica verticale presente, dare la precedenza a destra. Rallentare e porre molta attenzione in queste situazioni, non solo riduce la probabilità che si verifichi un sinistro ma non vi porterà via tanto tempo per determinare l’attribuzione di colpa.

 

Una recente sentenza della Cassazione (n.18916 dell’8 agosto) ha ritenuto il Comune responsabile esclusivo di un incidente stradale avvenuto, tra due vetture, a semaforo guasto. Il fatto, accaduto a L’Aquila nel 2002, vide coinvolta una vettura che, nell’attraversare l’incrocio a semaforo verde, si scontrò con un’altra auto proveniente dal lato opposto dove il semaforo, guasto da qualche giorno, era spento. Gli automobilisti coinvolti nel sinistro dovranno essere risarciti dall’amministrazione perché colpevole di aver creato un’insidia non riparando tempestivamente il dispositivo. Una storia arrivata alla conclusione, ma che ha richiesto l’intervento della Suprema corte.

 

Infatti rigettando la sentenza di secondo grado del Tribunale, che avevo riconosciuto al ricorrente solo un terzo del danno complessivo e quindi dividendo la responsabilità tra i due automobilisti e l’amministrazione, la Cassazione ha messo nero su bianco la piena responsabilità dei Comuni nei confronti della manutenzione della segnaletica luminosa.

 

In ogni caso, in presenza di semaforo spento o rotto, meglio procedere con cautela.

 

Claudio De Lucia


 

giovedì 29 agosto 2013

Gioco d'azzardo e scommesse sportive illegali. Rischi sottovalutati e non sempre conosciuti dagli scommettitori.

Che cosa si rischia giocando al gioco d'azzardo illegale? Questa è stata la domanda postami da un amico (assiduo scommettitore) in questi giorni, il quale, di ritorno dalle vacanze, si è visto recapitare un avviso dalla guardia di finanza. I controlli, attualmente in corso, riguardano alcuni movimenti in entrate ed uscita effettuati su siti non coperti da licenza AAMS. Vediamo dunque nel dettaglio i relativi rischi. 

 

Per gioco di azzardo illegale online si intende scommettere su uno dei siti di Casino, poker rooms od altri siti di scommesse che non hanno la licenza AAMS, e quindi non legali. Per quanto riguarda il gioco dal vivo, i giochi da casinò sono legali (logicamente solo nei casinò italiani coperti da licenza AAMS), mentre il Poker è legale solo nella versione torneo.  

 

Molti avranno sicuramente provato almeno una volta nella loro vita a giocare su uno di questi siti, altri ancora ci giocano e scommettono tuttora, convincendosi di essere immuni da tali controlli e che a loro non potrebbe mai succedere nulla. Ebbene purtroppo non è sempre così. Infatti oltre ad avere la fortuna di vincere le vostre scommesse, dovrete anche essere fortunati a non essere beccati, una doppia fortuna.

 

Il reato che viene commesso è quello di gioco d’azzardo ed evasione fiscale. Insomma quanto basta per rovinarsi la vita. E fidatevi che in questo periodo di crisi dove si sta cercando di combattere l’evasione fiscale vi beccheranno subito! Come? E’ semplicissimo! Spesso la guardia di finanza effettua dei controlli incrociati su campioni ed analizzano tutti i movimenti finanziari che vengono effettuati confrontandoli con la dichiarazione dei redditi. Se notano che qualcosa non quadra cominciano ad effettuare un’ indagine più approfondita controllando anche i beni di vostra proprietà e magari, senza che voi ve ne accorgete, monitorano i vostri movimenti. Quando la guardia di finanza oltre ai sospetti avrà in mano anche delle prove presto vi verrà a trovare e, se non riuscirete a motivare in modo inequivocabile da dove avete preso alcuni soldi o come avete fatto a comprare alcune cose, per voi saranno "cavoli a merenda, ma molto amari"!

 

Giocate sicuri, non rovinate la vostra vita per una manciata di soldi, controllate che il sito su quale scommettete o giocate d'azzardo si sia dotato di regolare licenza AAMS. Le vincite su questi siti sono già tassate alla fonte.

 

Attenzione e Buon divertimento a tutti!!

Claudio De Lucia

 

lunedì 26 agosto 2013

Chiusura Tribunali: 40 sindaci consegnano la fascia tricolore

In Piemonte i sindaci scendono sul piede di guerra contro la chiusura dei piccoli tribunali. Quaranta primi cittadini delle Langhe e del Roero hanno consegnato simbolicamente le fasce tricolori in Prefettura a Cuneo per protestare contro l'annunciata chiusura del tribunale di Alba. E 22 sindaci del torinese hanno scritto al ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, chiedendo un intervento contro la chiusura del tribunale di Chivasso, che diventerebbe operativa dal 13 settembre. "Il risparmio apparente prospettato - spiegano i sindaci nella lettera al ministro - genera, in realtà, un costo (bilancio sociale) non accettabile per le famiglie, per le imprese e gli enti pubblici".

Fonte: Diritto24

Claudio De Lucia

venerdì 23 agosto 2013

"Pacchetto Lavoro" - In vigore da oggi la legge di conversione. La sintesi delle principali novità

Entra in vigore oggi la legge n. 99/13 di conversione del decreto-legge 28 giugno 2013, n. 76, recante primi interventi urgenti per la promozione dell'occupazione, in particolare giovanile, della coesione sociale, nonche' in materia di Imposta sul valore aggiunto (IVA) e altre misure finanziarie urgenti, ovvero il c.d. pacchetto lavoro.

Tra le novità più significative:

1. la riduzione della pausa obbligatoria tra un contratto a termine e l'altro;

2. la possibilità di prorogare il contratto senza causale a tempo determinato;

3. il limite di 400 giornate di effettivo lavoro in tre anni per l'impiego a chiamata;

4. l'obbligo di convalida delle dimissioni per collaboratori e associati in partecipazione.


I PRINCIPALI INTERVENTI


TEMPO DETERMINATO

Periodi di sospensione di 10 giorni fra i contratti fino a 6 mesi e di 20 per quelli di durata superiore ai 6 mesi

INTERMITTENTE

Limite di 400 giornate annue di lavoro in 3 anni solari. Al superamento del limite il contratto intermittente diventa a tempo pieno e indeterminato. E' escluso il comparto turistico

CO.CO.PRO.

Contratti non stipulabili per compiti meramente esecutivi e ripetitivi. E' richiesta per iscritto la definizione degli elementi contrattuali obbligatori

ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONE

Regolarizzabile entro il 30 settembre l'utilizzo abusivo di questa tipologia contrattuale attraverso l'assunzione a tempo indeterminato

APPRENDISTATO

Possibilità di trasformare l'apprendistato, a seguito del conseguimento del diploma o di titolo idoneo, in apprendistato professionalizzante

DISOCCUPAZIONE

Conserva lo status di disoccupato anche chi ricava un reddito complessivo che non supera la soglia esclusa dalla imposizione fiscale, pari a 8000euro annui per il parasubordinato e 4800 per il lavoratore autonomo

DISTACCO

E' ora presunto a priori l'interesse al distacco del lavoratore tra imprese che abbiano stipulato il contratto di rete. Nelle disposizioni previgenti lì'interesse non poteva essere meramente economico, decade dunque questo limite 

START UP

I soci non devono più essere necessariamente persone fisiche a detenere per 24 mesi la maggioranza del capitale sociale

Fonte: Diritto24

Claudio De Lucia

mercoledì 7 agosto 2013

Scatta la condanna per violenza anche col perdono della fidanzata

Legittima la condanna per violenza privata del fidanzato che minaccia la propria ragazza con un coltello e le tira i capelli per costringerla a continuare una discussione, anche se poi la donna lo sposa e ritratta quanto aveva affermato. Lo ha stabilito la Corte di cassazione con la sentenza 33804/2013.

 Secondo i giudici infatti il ricorso si fonda “su una rappresentazione edulcorata e parziale della vicenda processuale che non è idonea a scardinare la chiara e puntuale ricostruzione dei giudici di merito. Questi hanno chiarito - in maniera senz’altro corrispondente al contenuto e alla ratio dell’art. 610 cod. pen. - che la versione ‘minimalista’ resa a dibattimento dalla M. - che nel frattempo si è sposata con l’imputato ed ha inteso ridimensionare il fatto - è comunque sufficiente a ritenere provata l’accusa, giacché l’aver afferrato per i capelli la donna per costringerla a rimanere con lui nell’autovettura costituisce esercizio dl violenza fisica che, limitando significativamente la libertà fisica e morale della persona, è idonea ad integrare il reato previsto dall’art. 610 cod. penale”.

“Non corrisponde al vero, quindi, che i giudici abbiano fondato il proprio convincimento sulle dichiarazioni contenute nell’atto di querela, avendo fatto esplicito ed esclusivo riferimento alle dichiarazioni dibattimentali della persona offesa, nonché a quelle della sorella, che ha confermato il quadro in cui la vicenda de quo si inseriva, caratterizzato da frequenti litigi tra i due”.

 

Corte di cassazione – Sezione V penale – Sentenza 5 agosto 2013 n. 33804

 

Fonte: Diritto24

 

Claudio De Lucia

martedì 6 agosto 2013

Dl carceri, al via il voto alla Camera

È cominciato nell'aula della Camera l'esame con votazioni del disegno di legge, approvato dal Senato, (C. 1417-A) di conversione in legge, con modificazioni, del Dl 1° luglio 2013 n. 78, recante disposizioni urgenti in materia di esecuzione della pena. Lo scorso 1° agosto la commissione Giustizia della Camera aveva approvato il disegno di legge di conversione con alcune modifiche rispetto al testo licenziato da Palazzo Madama.

Il testo - sui cu insistono diversi emendamenti, in massima parte della Lega - dovrebbe essere licenziato entro oggi.

"In commissione il disegno è passato grazie ad un accordo dei gruppi di maggioranza che ha consentito di introdurre importanti modifiche che ne aumentano l'efficacia e riportano il provvedimento allo spirito originario" secondo il sottosegretario alla Giustizia Giuseppe Berretta che ha seguito il provvedimento in commissione per il Governo.

"In particolare - ricorda Berretta - viene mantenuto il limite massimo della pena a 5 anni per il ricorso alla custodia cautelare con l'esclusione del delitto di finanziamento illecito dei partiti - continua Berretta - e contemporaneamente è stata innalzata a 5 anni la pena prevista per il reato di stalking, in modo che lo stesso rientri tra quelli per i quali è applicabile la custodia cautelare in carcere".

"Con questa modifica - aggiunge il sottosegretario - è stata fatta salva l'efficacia del decreto per limitare il sovraffollamento delle carceri e si è risposto allo stesso tempo all’esigenza di tutela delle vittime di un reato particolarmente odioso come la persecuzione".

Tra gli altri interventi di modifica in commissione Giustizia figura anche il ripristino del testo originale del decreto nelle parte in cui eliminava i divieti introdotti dalla legge cosiddetta ex Cirielli sull'applicabilità di alcuni benefici per i recidivi.

"Siamo soddisfatti del lavoro fatto, le misure approvate sono un primo decisivo passo per avere carceri meno piene" - sottolinea Berretta - dai dati di cui dispone il ministero di Giustizia sugli ingressi dalla libertà negli istituti penitenziari risulta infatti che solo nel primo mese di applicazione del decreto circa 300 persone non sono entrate in carcere. Trovano così conferma le stime ministeriali che avevano previsto un impatto immediato e significativo del decreto sul sovraffollamento penitenziario" conclude il sottosegretario alla Giustizia.

 

Fonte: Diritto24

 

Claudio De Lucia

lunedì 5 agosto 2013

Approvato il decreto legge "Valore Cultura". Sintesi dei contenuti

Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente del Consiglio, Enrico Letta, e del ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Massimo Bray, ha approvato il decreto legge “Valore Cultura” riguardante disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo.

Un direttore generale per l’Unità “Grande Pompei”
Con il decreto legge si dà il via libera a una Unità con il compito di coordinare e di far convergere in un’unica sede decisionale tutte le decisioni amministrative necessarie alla realizzazione dei piani, dei progetti e degli interventi strumentali a consentire il rilancio economico-sociale e la riqualificazione ambientale e urbanistica dei territori dei comuni afferenti all’area, sede di importanti siti archeologici, in modo da potenziarne l’attrattività turistica dell’intera area e da stimolare il rilancio del settore dei servizi turistico-alberghieri e dell’accoglienza turistica.
La Soprintendenza speciale di Pompei (organismo altro rispetto all’Unità) sarà separata da quella di Napoli dove nascerà una Soprintendenza archeologica.

I 500 giovani per la cultura
Per facilitare l’accesso e la fruizione del patrimonio culturale da parte del pubblico, il ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo attuerà un programma straordinario che si inserisce nel quadro delle indicazioni dell’agenda digitale europea. Per questo, saranno selezionati 500 laureati under 35 ai quali sarà data la possibilità di accedere a un tirocinio di 12 mesi nelle attività di inventariazione e digitalizzazione presso gli istituti e i luoghi della cultura statali. Il progetto pilota partirà nelle regioni Puglia, Campania, Calabria e Sicilia, con i primi 100 ragazzi.

Una nuova strategia di finanziamento per i musei

  • Il ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo avrà la possibilità di razionalizzare i fondi interni per gestire al meglio le aperture museali;

  • Gli introiti della vendita dei biglietti e i proventi del merchandising relativi ai siti culturali, che erano stati ridotti fino all’attuale 10-15% , saranno riassegnati interamente al ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo;

  • Per il completamento del progetto Nuovi Uffizi saranno stanziati 8 milioni di euro;

  • Per la realizzazione della sede del Museo della Shoah di Ferrara sarà previsto uno stanziamento di 4 milioni di euro;

  • Per una serie di siti che necessitano di interventi urgenti saranno stanziati 2 milioni di euro;

  • Alcuni spazi statali e demaniali saranno affidati alla gestione di artisti under 35, sulla base di bandi pubblici a rotazione semestrale. In questo modo, sull’esempio di «59 Rivoli» a Parigi, saranno creati spazi all’interno delle città in cui gli artisti potranno esprimersi creativamente e ricercare nuove forme di espressione.


Tax credit sul cinema e sulla musica
Per il tax credit per il cinema, come auspicato dagli operatori del settore, sarà garantita la cifra di 90 milioni di euro;
Sarà introdotto un tax credit pari a 4,5 milioni di euro sulla musica, ispirato a quello sul cinema, per far fronte alla crisi del mercato musicale, promuovere giovani artisti e compositori emergenti. Ne beneficeranno opere prime e opere seconde, senza distinzioni di genere.

Fondi per il rilancio delle Fondazioni lirico-sinfoniche
La norma serve a risanare la situazione debitoria delle Fondazioni lirico-sinfoniche. È previsto un iter speciale a richiesta delle Fondazioni in stato di crisi che potranno accedere a un fondo di 75 milioni di euro, che sarà gestito da un commissario straordinario.
Le Fondazioni, per accedere al fondo, dovranno:

  • presentare entro 90 giorni un piano industriale di risanamento;

  • ridurre fino al 50% del personale tecnico amministrativo;

  • interrompere i contratti integrativi.

Il ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, per salvaguardare i lavoratori, ha previsto la possibilità di trasferimento nelle varie sedi territoriali di Ales spa del personale tecnico amministrativo in esubero fino al 50%. Cambia la governance: si stabilirà l’obbligo del pareggio di bilancio e l’applicazione delle norme del codice dei contratti pubblici.
Verrà introdotto l’obbligo di cooperazione tra le fondazioni e di condivisione di programmi e spettacoli.

Teatri ed enti culturali salvi dai tagli
Gli enti culturali vigilati dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo e i Teatri stabili pubblici non dovranno più effettuare i tagli orizzontali sulle spese relative a pubblicità e tournée.

Donazioni più facili alla cultura
Le donazioni fino a 5mila euro in favore della cultura potranno essere effettuate:
senza oneri amministrativi a carico del privato;
con la garanzia della destinazione indicata dal donatore;
con la piena pubblicità delle donazioni ricevute e del loro impiego.

5.8.2013

Claudio De Lucia

domenica 4 agosto 2013

Alla banca la prova della legittimità del proprio credito

Capitalizzazione trimestrale (Corte di cassazione - Sezione I civile - Sentenza 2 agosto 2013 n. 18541).

Per la contestazione di un’illegittima capitalizzazione trimestrale degli interessi e l’applicazione di un tasso superiore a quello stabilito dalla legge 108/1996, la banca non può difendersi sostenendo che la previsione di un arco temporale lungo per la conservazione dei documenti (10 anni)  vada interpretata  come una limitazione dell’onere posto a carico della banca stessa di dimostrare il credito. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con la sentenza 18541/2013, respingendo il ricorso dell’istituto di credito.

La Corte ricorda infatti che la banca è tenuta “a fornire la prova integrale del proprio credito, non potendo sottrarsi a tale onere, nel giudizio a cognizione piena, quando le contestazioni del debitore riguardano l’intera durata del rapporto”. “Pertanto - secondo gli ermellini - deve concludersi per la manifesta infondatezza della adombrata eccezione d’illegittimità costituzionale dell’art. 2220 cod. civ., correlato all’art. 50 TU n. 385 del 1993, dovendosi ribadire la radicale diversità tra le esigenze probatorie (di natura sommaria, o fondate sulla fede privilegiata attribuita ad alcuni documenti unilateralmente provenienti dal creditore) della fase monitoria da quelle del giudizio a cognizione piena, ove occorre dimostrare l’esistenza e l’entità del proprio credito mediante la puntuale applicazione dell’art. 2697 cod. civ.”.

 

Fonte: Diritto24

Claudio De Lucia

venerdì 2 agosto 2013

Muro di recinzione e muro di contenimento non sono pertinenze e richiedono il permesso di costruire.

«La realizzazione ex novo di un muro di recinzione in cemento armato di rilevanti dimensioni, con sovrastante ringhiera in ferro e un muro di contenimento, in quanto strutture autonome e indipendenti e, comunque, di rilevanti dimensioni non possono configurarsi come opere pertinenziali, né quale interventi di restauro e risanamento conservativo.
In particolare, secondo giurisprudenza, il muro di contenimento non può essere considerato pertinenza (T.A.R. Lombardia Brescia Sez. II, 02-07-2012, n. 1265; T.A.R. Liguria Genova Sez. I, 31-12-2009, n. 4131) mentre il muro di recinzione necessita del permesso di costruire quando la recinzione costituisca opera di carattere permanente, incidendo in modo permanente e non precario sull’assetto edilizio del territorio, come ad esempio se è costituita da un muretto di sostegno in calcestruzzo con sovrastante rete metallica (T.A.R. Basilicata Potenza, 19 settembre 2003, n. 897) o da opera muraria (Cassazione penale, sez. III, 13 dicembre 2007, n. 4755)».

TAR Campania Napoli, sez. IV, 22 maggio 2013, n. 2677.

Claudio De Lucia